I metodi di valutazione della sostenibilità edilizia sono ormai diffusi e ampiamente utilizzati. Ma oggi c’è l’esigenza di andare oltre la scala del singolo edificio e di considerare quella di quartiere o di città. Ecco i protocolli internazionali per gli eco-quartieri.

L’elevato potenziale di riduzione degli impatti ambientali legato al settore delle costruzioni ha fatto sì che siano stati proposti diversi sistemi di valutazione (protocolli) della sostenibilità ambientale degli edifici a partire dalla fine degli anni ‘90. I metodi di valutazione della sostenibilità alla scala di edificio sono ormai diffusi e ampiamente utilizzati, benché su base volontaria: BREEAM, LEED, CASBEE, Green Star; in Italia il noto Protocollo Itaca

In questo articolo sono stati scelti quattro protocolli per un’analisi più dettagliata dei criteri considerati: LEED-UD (nato in USA), DGNB – Neubau Stadtquartiere (di origine tedesca), CASBEE-UD (Giappone) e BREEAM Communities (UK). La scelta è ricaduta sui precedenti quattro protocolli poiché essi sono adottati in tutto il mondo e hanno una diffusione significativa. 

BREEAM Com

BREEAM Com è un protocollo che funziona a punteggio e che considera le seguenti aggregazioni di criteri: 

  • Coinvolgimento delle comunità
  • Benessere socio-economico
  • Risorse ed energia
  • Ecologia e uso del suolo
  • Trasporti
  • Innovazione 

La somma dei punteggi ottenuti permette la certificazione della sostenibilità del quartiere secondo la scala outstanding, excellent, very good, good, pass, unclassified. 

DGNB

DGNB è basato su un sistema di scoring (i punteggi variano fra 1 e 10 in base al paragone con un benchmark di riferimento) e considera le seguenti aggregazioni di criteri nella valutazione della sostenibilità su scala di quartiere: 

  • Qualità ambientale
  • Qualità economica
  • Qualità socio-culturale 
  • Qualità funzionale
  • Qualità tecnologica
  • Qualità di processo
  • Qualità del sito (che non incide sul punteggio finale)

I livelli di sostenibilità complessiva che possono essere raggiunti sono Platin, Gold, Silver, Bronze. 

LEED for Urban Development

LEED-UD è un protocollo che ha diverse declinazioni locali fra cui una versione italiana chiamata GBC Quartieri. Il sistema si basa sull’attribuzione di punteggi in base a criteri di sostenibilità che sono raggruppati nelle seguenti macro-aggregazioni:

  • Location e connessioni 
  • Organizzazione e gestione del distretto 
  • Edifici ed infrastrutture sostenibili 
  • Innovazione nel design 
  • Priorità regionale 

Il livello di sostenibilità finale (Base, Argento, Oro, Platino) dipende dalla somma dei punteggi ottenuti.

CASBEE for Urban Development 

CASBEE UD, a differenza degli altri sistemi analizzati, non si basa su un sistema di scoring ma sul confronto fra performance richieste e carichi ambientali derivanti: la sostenibilità è declinata come il raggiungimento delle qualità migliori con i più bassi carichi ambientali possibili. 

Le qualità richieste sono: 

  • Conservazione dell’ambiente naturale, degli ecosistemi e del microclima
  • Garanzia di servizi e funzioni (infrastrutture, mix funzionale, vitalità, sistemi informativi, …)
  • Preservazione della storia, delle tradizioni e della cultura locale

I carichi ambientali considerati riguardano: 

  • Impatti sul microclima, sulle facciate (rumore, ombreggiamento, abbagliamento) e sul paesaggio (impatto geologico, inquinamento dell’aria, inquinamento luminoso)
  • Impatti sull’infrastruttura sociale (gestione di acque nere, rifiuti, traffico, …)
  • Gestione dell’energia, dei trasporti e delle emissioni climalteranti

Attribuendo i diversi criteri considerati dai quattro protocolli scelti e delle macro categorie di raggruppamento, è possibile individuare le aree di valutazione che sono ricorrenti e che hanno un focus maggiore. Le macro-aree scelte ricalcano i tre pilastri del concetto di sostenibilità e sono: sostenibilità economica, ambientale, sociale, più una macro area “altri aspetti”.

Gli aspetti legati alla sostenibilità economica sono in genere scarsamente considerati all’interno dei protocolli: la macro categoria riguardante la sostenibilità economica viene ad includere concetti riguardanti la disponibilità di case a prezzi accessibili, la presenza di attività economiche nel quartiere, la presenza di opportunità per lo sviluppo di economie locali  e l’incentivazione di caratteri regionali. 

Le questioni riguardanti la sostenibilità ambientale sono invece articolate in modo estensivo e con un elevato numero di crediti. Un focus importante è attribuito agli aspetti legati ai trasporti e alle aree verdi. La questione dei trasporti si lega alla riduzione del consumo di suolo e al contenimento del cosiddetto sprawl (la grande dispersione sul territorio delle aree urbane): è premiato lo sviluppo di insediamenti ad alta densità vicino ai nodi del trasporto pubblico, la riqualificazione di brown fields e di aree dismesse o degradate.

I protocolli disincentivano l’uso dell’auto privata che causa problemi di traffico, sicurezza, inquinamento e rumore, premiando la realizzazione di piste ciclopedonali capaci di garantire un’accessibilità capillare alle parti di città circostanti, e di strade multifunzionali progettate non solo per automobili. La mobilità dolce si lega solitamente alla rete ecologica. La presenza di aree verdi di buona qualità ha un ruolo rilevante anche per la riduzione degli effetti dell’isola di calore urbana. Le questioni legate ai consumi energetici e alle emissioni derivanti sono aspetti di primaria importanza in tutti i protocolli scelti. Infine, la permeabilità dei suoli, il recupero delle acque meteoriche, il riciclo dei rifiuti sono aspetti ulteriori che contribuiscono al conseguimento di punteggi. 

La valutazione della sostenibilità sociale si basa prevalentemente sul coinvolgimento democratico degli stakeholders, fra cui le comunità locali, nel processo di pianificazione e progettazione degli interventi. Sebbene siano molti i criteri di valutazione adottati in ambito sociale, il relativo punteggio è in genere basso e ciò attribuisce uno scarso peso alla sostenibilità sociale nella valutazione finale. 

Fonte: rinnovabili.it